Ieri pomeriggio abbiamo licenziato in Commissione il nuovo testo unico sul turismo. Credo che sia stato fatto un buon lavoro, ascoltando tutti, dai comuni alle associazioni di categoria, agli operatori del settore. Avevamo bisogno di armonizzare in un unico testo le norme di un settore che è cambiato fortemente negli ultimi anni e lo abbiamo fatto introducendo elementi di innovazione per aiutare le imprese a svilupparsi, per consentire alla regione di crescere ancora e, al tempo stesso, abbiamo limato alcuni elementi di rigidità che potevano ostacolare un percorso virtuoso nell’applicazione della nuova normativa.
Siamo arrivati a questo testo dopo un lungo lavoro di commissione. La discussione, a partire dal testo arrivato dalla giunta regionale, si è articolata con le audizioni dei diversi soggetti interessati e i contributi raccolti sui territori. Il nostro obiettivo era andare in aula nella prossima seduta del Consiglio e così faremo.
Le principali novità interessano la governance e le imprese. Per quanto riguarda il governo del turismo abbiamo previsto che saranno i comuni a gestire l’informazione e l’accoglienza in maniera associata all’interno di ambiti territoriali che individueremo, in tempi brevi, con una specifica legge regionale e che comporranno i cosiddetti “prodotti territoriali omogenei”, come ad esempio il Chianti, la Maremma, la Versilia o la Costa degli Etruschi; mentre la promozione sarà in capo esclusivamente a Toscana Promozione. Dal punto di vista delle imprese turistiche abbiamo riportato la possibilità di sviluppare Bed & breakfast anche in forma non imprenditoriale con la condizione vincolante che il titolare sia domiciliato e residente nella struttura. Abbiamo poi introdotto nuove tipologie di strutture ricettive quali i “Marina Resort”, i “Condhotel” ed i “Camping Village”. Si è, poi, confermata la possibilità per gli alberghi di somministrazione di servizi, come la cura del corpo e benessere anche ai non alloggiati, e di vendere altri servizi ai propri clienti, come prenotazioni e biglietti per eventi, che non costituiscono però un pacchetto turistico.
Le novità più significative, rispetto alla proposta originaria della giunta, riguardano il fenomeno degli affitti turistici, le famose case della sharing economy. Su questo punto abbiamo corretto la rigidità iniziale che configurava l’esistenza di un’attività d’impresa anche su un solo appartamento per una rotazione minima di 90 giorni di affitto. Con la nostra modifica, la norma si applica solo ai proprietari di almeno 3 appartamenti, che vedono una rotazione complessiva oltre gli 80 contratti durante l’anno. Insomma, ci sarà imprenditorialità soltanto a partire dal terzo appartamento locato e a condizione che la somma dei contratti stipulati per i tre appartamenti superi il limite di ottanta annui».
(7 dicembre 2016)
Post your comments